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Mutuo

Con il contratto di mutuo una parte ottiene dall’altra una somma di denaro (o di altre cose fungibili) obbligandosi a restituirla in un determinato lasso di tempo.

E’ mutuo quindi ogni operazione che comporti il trasferimento di una somma, non solo quello che si stipula con la banca, ma è mutuo anche quando la somma viene data dai genitori al figlio, se è previsto che il figlio la restituisca, magari senza interessi.

Frequente è però la conclusione del contratto di mutuo con una banca e questo può essere fatto sia per finanziare l’acquisto di un immobile (abitativo con o senza agevolazioni “prima casa”, fabbricato industriale, terreno), oppure per ripristinare la propria liquidità personale o aziendale, oppure per finanziare la realizzazione di un progetto di sviluppo aziendale.

Alcuni parametri possono orientare il mutuatario (colui che riceve la somma di denaro) verso un istituto piuttosto che un altro:

– importo del capitale erogato;

– durata;

– tasso di interesse;

– spese di istruttoria;

– commissione di anticipata estinzione;

– servizi accessori quali la polizza di assicurazione sulla vita o in caso di incapacità sopravvenuta.

In particolare e solitamente, il tasso di interesse è il parametro che attrae maggiormente l’attenzione del mutuatario.

E’ composto di due elementi:

spread

indice di riferimento.

Lo spread è il margine di remunerazione a favore della banca, cioè il corrispettivo che la banca, quale impresa, incassa per aver eseguito la propria attività di impegno del denaro.

Gli indici di riferimento sono parametri finanziari che determinato in modo matematico il costo del denaro; in altre parole, è il costo che la banca sostiene per procurarsi il denaro.

Vengono utilizzati oggi quasi esclusivamente l‘EURIRS, per i mutui a tasso fisso, e l’EURIBOR, per i mutui a tasso variabile).

EURIBOR è l’acronimo di Euro Interest Offered Rate.

E’ il tasso di interesse che matura su un deposito effettuato tra banche. Le banche effettuano tra loro operazioni finanziarie, tra le quali depositi di denaro. La banca A che ricevere dalla banca B in deposito una somma di denaro, riceve dalla banca B gli interessi maturati sulla somma depositata.

E’ questo un meccanismo che consente alle banche che si trovano nella necessità di avere maggiore liquidità per perseguire le strategie imprenditoriali scelte di trovare il denaro necessario presso altre banche che, al contrario, si trovano in condizioni di eccesso di liquidità rispetto alle proprie strategie.

Quando sul mercato del denaro c’è troppa liquidità, allora i tassi che vengono pagati dalle banche depositarie alle banche depositanti si abbassano. E’ la situazione in cui ci troviamo da alcuni anni a questa parte.

L’Euribor è, quindi, la media calcolata dall’European Banking Federation (EBF) dei tassi di interesse ai quali vengono effettuati a termine i depositi tra banche.

EURIRS è l’acronimo di Euro Interest Rate Swap.

Poichè la denominazione estesa stessa “spiega” che l’Eurirs è il tasso di interesse (interest rate) degli swap, per capire, seppure sommariamente, come è calcolato questo indice, è necessario sapere cosa sono gli Swap.

Il verbo inglese “to swap” è tradotto in italiano con il verbo “scambiare qualcosa con qualcos’altro”.

Per quanto qui interessa, uno “swap” è un contratto finanziario derivato, cioè un contratto il cui oggetto è un altro rapporto finanziario. In particolare è un contratto con il quale le due controparti A e B decidono di scambiarsi somme di denaro.

Il contratto swap (di denaro) è l’accordo di scambio, da farsi in date future e prefissate e fino a una determinata scadenza, di flussi di denaro calcolati applicando tassi di interesse diversi a una somma prestabilita: il cosiddetto capitale nozionale.

Il capitale nozionale è solo un parametro che serve per determinare l’entità dei flussi, ma nessuna delle due parti lo versa all’altra.

Nel contratto swap il flusso di denaro che il soggetto A deve versare al soggetto B è calcolato applicando un tasso di interesse fisso (che quindi rimane costante per tutta la durata del contratto) al capitale nozionale, mentre il flusso di denaro che il soggetto B deve versare al soggetto A è calcolato applicando un tasso di interesse variabile (normalmente un tasso Euribor, che quindi varia nel tempo, normalmente incrementato di uno spread) al capitale nozionale.

Di conseguenza, quando il tasso variabile sale sopra il tasso fisso, il soggetto A riceve la differenza variabile-fisso applicata al capitale nozionale, mentre quando il tasso variabile scende sotto il tasso fisso, è il soggetto B a ricevere la differenza fisso-variabile applicata al capitale nozionale.

Questo tipo di contratto ha, quindi, una funzione protettiva per la banca che eroga un mutuo (mutuo A) al cliente finale applicando un tasso fisso: infatti se il costo che banca deve sostenere per approvvigionarsi di denaro aumentasse durante la vita del mutuo A, la banca si verrebbe a trovare in una condizione di perdita (limitatamente al mutuo A).

Per compensare questa eventuale perdita che potrebbe generarsi durante la vita del mutuo A, la banca conclude, con altro intermediario finanziario, uno swap in forza del quale le due parti convengono un tasso fisso che la Banca deve versare all’intermediario finanziario su un capitale nozionale pari a quello erogato con il mutuo e riceve dall’intermediario finanziario un interesse variabile calcolato sempre sul capitale nozionale.

A questo punto, qualora dovesse realizzarsi l’ipotesi di aumento dei tassi di interesse, la Banca subirebbe una perdita rispetto al mutuo A, che verrebbe compensata dall’incasso dell’interesse variabile dallo swap.

Questa operazione, così schematizzata, viene attuata dalle banche considerando la totalità dei mutui a tasso fisso che propongono alla clientela.

Per concludere, quindi, l’indice Eurirs, che viene sommato allo spread per determinare il tasso di interesse “finito” da applicarsi al mutuo al cliente, è la media calcolata giornalmente dalla European Banking Federation facendo dei tassi convenuti tra le banche nei contratti swap.

Entrambi i calcoli di media per determinare l’Euribor e l’Eurirs vengo effettuati utilizzando le informazioni delle maggiori banche europee e la media è calcolata con riferimento a periodi di 1, 3, 6 e 12 mesi.

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