Dalla lettura del giornale arrivano spesso spunti interessanti. Mi è capitato anche qualche settimana fa di imbattermi nella lettura dell’informazione che Assonime (l’associazione tra le spa italiane) ha pubblicato il “caso n. 6”, con il quale ha riconosciuto legittime le clausole statutarie per SPA e SRL che disciplinano le partecipazioni auto-estinguibili.
A cosa servono? Immagina di voler partecipare ad una società perchè credi che abbia tutte le carte in regola per poter realizzare un interessante affare, ma solo quello; oppure perchè il gruppo dei soci e degli amministratori ti dà particolari sicurezze, quelli ma non altri; oppure immagina di non voler rimanere socio qualora cambiassero determinate condizioni patrimoniali o non vengano raggiunti certi risultati finanziari.
Secondo questo studio è possibile quindi che, al verificarsi di un evento futuro, sia esso certo o incerto, si estingua la partecipazione e all’oramai ex socio venga liquidata una somma in denaro ovvero nessuna somma. Tutto dipende da come la clausola statutaria viene strutturata in forza dell’accordo tra i soci.
Se la società è una spa, questo tipo di partecipazione concretizzerebbe una categoria di azioni alla quale quindi applicare la relativa disciplina da regolamentare nello statuto; se invece la società interessata fosse a responsabilità limitata il Notaio allora dovrebbe prevedere con i soci gli effetti dell’estinzione come diritto particolare spettante ad un singolo socio (ai sensi dell’art. 2468, 3° comma), oppure disciplinare una categoria di partecipazioni a sé stante, ma in questo caso solo se la SRL è anche una PMI.
In tutti i casi rimane comunque il consiglio di rivolgerti al tuo Notaio e confrontarti con lui.